Hai mai sognato di lavorare, di abitare o semplicemente di trascorrere una vacanza in un posto veramente a misura d’uomo? Un posto riposante solo a guardarlo, un posto accogliente, un posto dove si mangia benissimo, un posto ricco di natura e di cultura, di montagne e di colline, di boschi e di fiumi, di colori cangianti nelle diverse stagioni, un posto partendo dal quale ogni volta lasci qualcosa di te, perché qui è inevitabile sviluppare qualche “radice del cuore” che non puoi più strappare.
Vendita rustici, case di campagna, case d’epoca, aziende vitivinicole, vigne pregiate
Un luogo che potresti prendere in seria considerazione per comprarvi un rustico, una casa di campagna, una casa d’epoca, un agriturismo, magari con annesse vigne pregiate e azienda vitivinicola già avviata, per produrre tu stesso il vino da offrire ai tuoi ospiti.
Se ci stai pensando, la nostra offerta potrà andare oltre ogni tua aspettativa: non solo semplici rustici, ma vendita anche di case di campagna immediatamente abitabili, di stupende case d’epoca, di agriturismi e di aziende vitivinicole già avviati o da avviare, di interi vigneti pregiati e perfettamente produttivi: non per niente abbiamo voluto chiamarci “Langhe” anche noi e specializzarci su questa zona veramente unica.
Stiamo parlando di un luogo vissuto e abitato da migliaia di anni, di un luogo in cui l’uomo si è armoniosamente inserito, mantenendo e salvaguardando le caratteristiche di una natura particolare.
Stiamo parlando di un luogo che non a caso da qualche anno è stato inserito nel patrimonio dell’Unesco:
22 giugno 2014: una data memorabile per Langhe e Monferrato.
Dopo un lungo percorso partito nel 2003, il paesaggio vitivinicolo di queste conosciutissime aree collinari, insieme con il vicino Roero, diventa parte della World Heritage List dell’Unesco (1), il patrimonio artistico e ambientale dell’umanità. Per la prima volta, l’Unesco riconosce un paesaggio vitivinicolo italiano quale bene unico al mondo, patrimonio dell’umanità per la sua eccezionalità rurale e culturale.
I meravigliosi paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono infatti il fiore all’occhiello internazionale del Piemonte e sono diventati Patrimonio Mondiale Unesco come “…una eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino”.
Distese collinari a perdita d’occhio, antichi borghi e castelli arroccati, un susseguirsi di dolci pendii coltivati a vite i cui filari disegnano rigorose geometrie: sono questi i magnifici scenari paesaggistici delle Langhe, del Roero e del Monferrato. Splendide zone vitivinicole del Piemonte che, con i loro paesaggi modellati dall’azione combinata della natura e dell’uomo, costituiscono un esempio eccezionale di integrazione umana con l’ambiente. Si estendono in un vivace gioco di profili, modulati dal mutare delle stagioni e rappresentano la qualità eccezionale del paesaggio piemontese e della sua profonda e viva cultura del vino.
Langhe-Roero e Monferrato costituiscono una vasta zona collinare del Piemonte meridionale, condivisa amministrativamente dalle province di Alessandria, Asti e Cuneo, protetta a Sud dalle Alpi Marittime – con vette, come quelle del Marguareis e del Mongioie – che superano i 2600 metri), compresa tra i corsi del Po a Nord e del suo affluente Bormida a Sud-Est, attraversata dall’altro grande affluente, il fiume Tanaro, che per lunghezza, anche se non per portata d’acqua, avrebbe potuto contendere all’alto Po stesso il “titolo” di fiume principale.
Basta scorrere solo alcune delle foto che abbiamo pubblicato sul nostro sito per provare immediatamente una sensazione di riposo e contemporaneamente di lavoro “a misura d’uomo”:
● il senso di riposo pervade immediatamente l’anima e il corpo alla vista di queste colline dolci e tondeggianti, costellate da case di campagna, rustici, case d’epoca e castelli perfettamente integrati e armonizzati con il paesaggio;
● il lavoro è immediatamente richiamato dai filari ordinati di prestigiosi vitigni famosi e apprezzati in tutto il mondo – Barolo, Nebbiolo, Barbaresco, Dolcetto, Moscato, Barbera, per citare solo i più rinomati.
E poi, nelle giornate particolarmente limpide, di giorno l’incredibile spettacolo delle vette alpine, a Sud (i già citati Marguareis e Mongioie, oltre 2600 metri di altezza) , ad Ovest (il maestoso Monviso, oltre 3800 metri), a Nord (il massiccio del Monte Rosa, oltre 4600 metri); di notte un infinito cielo stellato, senza il disturbo delle luci cittadine.
Alba con i suoi tartufi, Barolo e Barbaresco con i vini pregiati che portano il loro nome, Grinzane Cavour con il suo castello e il suo legame con Camillo Benso Conte di Cavour, il Capo del Governo Piemontese che, con il re Vittorio Emanuele II di Savoia, realizzò l’unità d’Italia.
Sono solo alcuni dei 29 comuni compresi nell’area dichiarata patrimonio dell’umanità e degli oltre 100 che compongono l’intera area, che può vantare anche interessantissime vestigia dell’antica Roma nella città di Acqui Terme nell’Alto Monferrato. E poi il castello con vista mozzafiato di Serralunga D’Alba, la Cattedrale di Sant’Evasio a Casale Monferrato.
…e poi l’accoglienza e l’enogastronomia di eccellenza del Piemonte.
Chi dice Langhe, Roero e Monferrato, dice cultura dell’ospitalità, cucina superba e vini straordinari: una sinfonia di sapori.
Il re della gastronomia piemontese è il tartufo bianco di Alba, raro e prezioso. Poi antipasti di grande tradizione, come la carne cruda all’albese o la bagna caôda, una salsa dal sapore intenso a base di acciughe, aglio e olio in cui intingere verdure a volontà. E poi i primi tradizionali come i tajarin e gli agnolotti, il riso della migliore qualità europea. E poi i secondi con le grandi carni, siano arrosti o bolliti, della “razza piemontese”, rinomata in tutto il mondo. E poi ancora i dolci, soprattutto a base di cioccolato e di nocciole. Il Piemonte del gusto è in grado di soddisfare tutti i palati.
Accanto ai piatti tipici, realizzati con centinaia di prodotti tutelati, certificati e garantiti, ci sono i grandi vini, dal Barolo, re delle 10 DOCG fino all’Asti spumante, re delle esportazioni internazionali.
In Piemonte l’ospite è un re, ma la cultura eno-gastronomica ha prodotto vere e proprie chicche filosofiche, come il movimento Slow Food, che da Alba ha letteralmente conquistato il mondo e tecniche, come l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, unicum internazionale dell’alta formazione accademica.
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(1) La Convenzione sul patrimonio mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell’Unesco il 16 novembre 1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale. Il Comitato della Convenzione, chiamato Comitato per il patrimonio dell’umanità, ha sviluppato dei criteri precisi per l’inclusione dei siti nella lista. Secondo l’ultimo aggiornamento effettuato nella riunione del 40° Comitato per il patrimonio dell’umanità a Istambul tra il 10 e il 17 luglio 2016, la lista è composta da un totale di 1052 siti (di cui 814 beni culturali, 203 naturali e 35 misti) presenti in 165 stati del mondo. L’Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità (51 siti), seguita dalla Cina (50 siti) e dalla Spagna (45 siti).